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Giro d’Italia 2017, dopo le polemiche annullato il premio miglior discesista

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premio miglior discesista
Aveva scatenato polemiche fin da subito perché ritenuto un incentivo ad affrontare le discese prendendosi rischi inutili e mettendo quindi a rischio l’incolumità dei corridori; per questo motivo quest’oggi la Direzione del Giro d’Italia 2017, in accordo con lo sponsor Pirelli, ha emesso un comunicato stampa in cui rende nota la decisione di fare un passo indietro annullando così il premio miglior discesista, istituito solamente qualche giorno fa:
“In merito alla discussione nata in seguito all’introduzione del premio miglior discesista la Direzione del Giro d’Italia, in pieno accordo con lo sponsor, comunica quanto segue: lo spirito dell’iniziativa era esclusivamente quello di dare evidenza alla naturale componente agonistica senza ovviamente mettere in discussione la sicurezza degli atleti, che è e che rimane la priorità del Giro.

Alcuni osservatori hanno però sottolineato come la modalità scelta potesse dare adito a fraintendimenti e favorire l’adozione di comportamenti e condotte non in linea con questo principio. Riteniamo giusto prenderne atto, ascoltare le critiche e modificare un’iniziativa che rischia, evidentemente, di dare un messaggio diverso da quello desiderato.

Di conseguenza la Direzione del Giro ha deciso di eliminare tutti i premi in denaro e la relativa classifica prevista dal regolamento, lasciando comunque il cronometraggio delle discese al fine di fornire un dato statistico ed informare i tifosi delle prestazioni degli atleti”.

Giro d’Italia 2017, in cosa consisteva il premio miglior discesista

Come spiegato quindi dagli organizzatori, il premio introdotto quest’anno per il Giro d’Italia del Centenario non sarebbe voluto essere un modo per mettere a repentaglio la sicurezza dei ciclisti, bensì avrebbe dovuto premiare semplicemente quei corridori abili nel condurre il mezzo in discesa (come Vincenzo Nibali, ad esempio, o come lo era “il Falco” Paolo Savoldelli). In particolare, il premio si sarebbe riferito ai tempi stabiliti dai corridori tra l’8° e la 20° tappa su alcuni segmenti in discesa prestabiliti, vale a dire:

Tappa 8: Monte Sant’Angelo
Tappa 9: Chieti
Tappa 11: Monte Fumaiolo
Tappa 12: Colla di Cassaglia
Tappa 15: Selvino
Tappa 16: Passo dello Stelvio
Tappa 17: Passo del Tonale
Tappa 18: Passo Pordoi
Tappa 19: Sella Chianzutan
Tappa 20: Monte Grappa

Ogni miglior tempo sul segmento sarebbe quindi valso al corridore vincitore €500 oltre a 8 punti assegnati (5 al 2°, 3 al 3°, 2 al 4° e 1 al 5°) e validi per la classifica finale del premio. Infine, al leader finale della classifica sarebbero andati €5000.

Giro d’Italia 2017 premio miglior discesista: i motivi dell’annullamento

Fin da subito è sembrato evidente che il premio istituito non sarebbe stato ben visto da nessuno, tifosi e corridori stessi compresi. La motivazione principale infatti era quella dell’eccessivo rischio che si sarebbe venuto a creare lungo la discesa, già di per sé terreno impegnativo che richiede attenzione e premura nell’affrontarla. Molti ciclisti, saputo della notizia, non avevano perso tempo a commentarla anche in malo modo, come per esempio Joe Dombrowski, atleta della Cannondale Drapac, che su Twitter aveva ironicamente proposto l’introduzione del premio per la caduta più spettacolare, come logica conseguenza della discesa.

Sulla stessa linea d’onda dell’americano anche i suoi colleghi Jasper Stuyven (Trek Segafredo) e Marcus Burghardt (Bora Hansgrohe), con quest’ultimo che ha riportato alla memoria la tragica morte di Wouter Weylandt avvenuta proprio al Giro d’Italia nel 2011, lungo la discesa del Passo del Bocco.

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